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Una notte di sonno e una buona colazione è tutto ciò di cui abbiamo bisogno per partire seriamente all'esplorazione di questo piccolo angolo di Francia.

Dopo la prima colazione andiamo giù al porto per riprendere la pista ciclabile che fa il giro completo della baia. Direzione Cap Hornu per avere una visione panoramica  sulla baia e soprattutto per visitare il porticciolo di Hourdel famoso perché qui una grande colonia di foche ha eletto dimora su queste spiagge per la grande felicità dei turisti che accorrono numerosi per osservarle. 

E infatti, ce ne sono già troppi per i nostri gusti e questo, ci dispiace ammetterlo, non ci piace poi troppo.

Al tumulto degli umani preferiamo la tranquillità della natura. Appena il tempo di dare uno sguardo nel binocolo prestatoci dalle associazioni di tutela della baia per scorgere la colonia di foche che oziano sui banchi di sabbia, a ben debita distanza, e già abbiamo già voglia di fuggire il trambusto delle orde di turisti che affollano sempre di più il porticciolo.

Ci allontaniamo discretamente e cerchiamo di rinfrescarci ai tavoli di un bar che, pero', ci invita gentilmente ad alzarci perché é quasi ora di pranzo e se vogliamo sederci ai tavoli, dobbiamo pranzare. Una semplice bibita non é sufficiente per occupare un posto cosi ambito.  

Riprendiamo cosi la nostra peregrinazione fino alla punta estrema della baia dove ci fermiamo ad ammirare il faro, prima di tornare a Sant Valery.

Per tornare a a Saint Valery si aprono a noi due possibilità: riprendere il percorso che costeggia il mare o tracciare attraverso le campagne dell'interno.

Decidiamo per quest'ultima opzione che si rivelerà piena di sorprese e di incontri fortuiti.

E infatti il ritorno attraverso le campagne si fa attraversando stradine poco frequentate e lungo le paludi e stagni dove è facile incontrare famiglie di anatre che attraversano la strada per posarsi al sole nei giardini delle case.

I paesaggi sono sontuosi e la calma della natura prende il sopravvento dei rumori del centro della città. È questa l'occasione per passare attraverso piccoli paesi dove si possono ancora osservare i resti di un mondo ormai dimenticato.

Infatti fermandoci un attimo per riposarci, accanto a un cimitero, ci troviamo di fronte a ciò che è rimasto di un vecchio caffè di paese che sembra uscito direttamente da una vecchia cartolina ingiallita.

 

Il Café Continental faceva certamente parte, della folta schiera di caffè, ristoranti e alberghi, sparsi sulle strade nazionali e dipartimentali della Francia e che certamente ha dato sussistenza e lavoro ad intere comunità.  L'arrivo delle autostrade, ha gradualmente deviato il traffico dai piccoli centri e contribuito alla graduale scomparsa di questo tipo di attività.

Non ci resta che rendere omaggio alle tante belle storie che si sono probabilmente svolte dietro le tende di pizzo di questo piccolo caffè prima di riprendere la strada per Saint Valery, non senza un piccolo pizzico di nostalgia nel cuore.

A presto per il seguito dell'avventura...