Questo piccolo centro a poche decine di chilometri da Parigi, merita a lui solo una visita.
Moret-sur-Loing, fin dal Medioevo, segna il confine tra il Regno di Francia e il Ducato di Borgogna come lascia chiaramente comprendere la presenza dei suoi bastioni e delle sue porte d'accesso fortificate.
Il paese conta tre porte di accesso: la Porta di Samois, la porta della Borgogna e l'ormai scomparsa Porta di Orleans.
Fa molto molto caldo questo pomeriggio egli abitanti di Moret, così come un numero incalcolabile di visitatori hanno deciso di rinfrescarsi nelle acque non del tutto cristalline del fiume. La città brulica di persone come in un grande formicaio e questo, lo sapete, non ci piace molto.
Passeggiando per le strade lastricate, si scopre la Chiesa di Notre-Dame fortemente ispirata alla omonima cattedrale parigina così come il Donjon, bastione che fu la prigione dove Nicolas Fouquet fu incarcerato sotto la buona guardia di d'Artagnan
Sin dalla notte dei tempi, questo paesino fu il crocevia di artisti e di tendenze diverse e variegate che hanno segnato il suo volto.
Dalla piazza fortificata fino all'improbabile facciata rinascimentale, dalle case in stile gotico alle modernità della fabbrica Schneider, vera e propria cattedrale industriale all'inizio del XX secolo, tutti gli stili sembrano essersi incrociati qui a Moret-sur-Loing
Molti artisti hanno soggiornato e creato le proprie opere fra le mura del centro storico e lasciato alle future generazioni una serie di vedute di Moret-sur-Loing. Uno tra tutti, il pittore inglese Alfred Sisley (anche se nato a Parigi), uno dei maestri dell'Impressionismo, che ha onorato il villaggio e i suoi dintorni in almeno sei dipinti.
Musei, originali e inattesi come il Museo dello zucchero d'orzo o l'atelier di Rosa Bonheur, che fu la prima donna ad avere l'autorizzazione formale a portare i pantaloni (una sorta di autorizzazione al travestimento) per accedere alle fiere del bestiame (frequentate da soli uomini) per dipingere le sue celebri scene di animali, completano l'offerta culturale di questo piccolo angolo dell'Ile de France.
Ma non possiamo lasciare questo posto senza rendere omaggio al nostro mezzo di trasporto preferito.
Moret-sur-Loing, infatti, era la sede della fabbrica Prugnat, nella quale venivano realizzati i raccordi dei telai per biciclette e le pinze per i freni, dette "parigine"
È nei locali di questa vecchia fabbrica che ha aperto le sue porte il Conservatorio della bicicletta e il suo Museo, che invita a un viaggio sorprendente nel singolare universo della bici dal 1817 al giorno d'oggi, attraverso una collezione ricca di pezzi rari e inusuali.
Il Museo è purtroppo aperto solo per tour di gruppo di almeno 20 persone e, quindi, non abbiamo potuto farlo.... Peccato!
Con questo pizzico nel cuore, ma la testa piena di belle immagini e ricordi che torniamo a Parigi, pronti a ricominciare!
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