Per questa seconda avventura abbiamo scelto un percorso facile, da fare in giornata perché ci piace ricordare che anche una semplice passeggiata a pochi chilometri dal nostro divano, può trasformarsi in una bella avventura.
A questo proposito, è bene ricordare che l'Ile de France è piena di belle passeggiate e paesaggi di campagna dove passeggiare in piena natura ed è quindi una domenica soleggiata che decidiamo di prendere il percorso che costeggia il Canale del Loing.
Approfittando del dezonizazione offerte dal nuovo Pass Navigo imbarchiamo le nostre bici nel Transilien P in partenza dalla Gare de Lyon.
Dato che non siamo grandi amanti del traffico parigino (e in generale di nessun tipo di traffico) abbiamo scelto di allungare un po' il nostro percorso per raggiungere la Gare de Lyon, percorrendo il Canale Saint Martin su un percorso quasi esclusivamente su una pista ciclabile protetta. Eccezion fatta per qualche passaggio difficile, in particolare l'attraversamento della Place de la Bastille.
Arrivando in stazione, saliamo sul treno, direzione Souppes-sur-Loing a circa 80 km da Parigi. I treni di questa linea sono moderni, confortevoli e ben attrezzati per ospitare i vélosofi della domenica.
Un'ora e un quarto più tardi, siamo all'inizio del nostro percorso, è mezzogiorno e il sole è al rendez-vous.
La città di Souppes-sur-Loing ha alcuni edifici interessanti da visitare e non ci facciamo pregare.
Una rapida visita al centro storico della città ci fa scoprire la bella Chiesa di St. Clair, di una semplicità sorprendente, anche se questa Chiesa può essere considerata come un modello di architettura gotica primitiva.
Fu accorciata con la ricostruzione del pignone est alla fine del XIII secolo per ridurla ad una dimensione accettabile, perché già troppo imponente per la comunità del tempo. Questi lavori di ammodernamento sono chiaramente visibili perché realizzati in uno stile gotico più avanzato rispetto al resto dell'edificio. La chiesa fu costruita interamente in pietra da taglio estratta direttamente dalle cave locali. La pietra di Souppes-sur-Loing gode, infatti, di un'ottima reputazione per la sua caratteristica colorazione che diventa sempre più bianca con il passar del tempo e per la sua grande resistenza al gelo.
Pochissimi ne sono a conoscenza, ma è questa, la stessa pietra che sarà utilizzata per la costruzione del Sacro Cuore di Parigi!
All'interno della chiesa scopriamo una sontuosa pala d'altare composta da undici pannelli scolpiti e policromi e raffiguranti le scene del Passione. Fu presa in prestito e mai restituita alla vicina Abbazia cistercense di Notre Dame de Cercanceaux. È verso quest'ultima, curiosi, che stiamo andando.
L'Abbazia cistercense di Notre Dame de Cercanceaux è stata fondata nel 1181 dai monaci dell'ordine di Cîteaux e come molti altri beni appartenenti alla Chiesa, è stato spogliato e venduto dopo la rivoluzione come proprietà nazionale per ospitare una cartiera fino agli anni '30.
Il bellissimo parco e i frutteti nascosti dietro il recinto dell'Abbazia cosi' come i resti dello stagno ricchi di pesci ci ricordano che questi luoghi erano, un tempo, abitati da comunità religiose completamente autonome. L'Abbazia è ora una proprietà privata, ma è ancora visitabile su prenotazione presso l'Ufficio del Turismo.
Prima di ripartire, decidiamo di fare una pausa picnic sulle rive degli stagni di Varennes. Un vero paradiso per i pescatori ma anche per tutti coloro che vengono sulle loro sponde alla ricerca di un po' di calma e di fresco
Accanto a questi stagni si trova la zona umida protetta della Sablière di Cercanceaux e la sua grande riserva ornitologica.
Un religioso silenzio, un po' di pazienza, un binocolo e potreste osservare molte delle specie di uccelli che popolano la Sablière: diverse specie di anatre, folaghe, galline acquatiche, aironi, svassi, cormorani, martin pescatori. Tuttavia, è durante l'inverno che questi uccelli si osservano al meglio e sono i più numerosi perché la Sablière di Cercanceaux è molto più ospitale nella stagione fredda.
E poi, in fin dei conti, non avevamo previsto questa tappa inaspettata e decidiamo, quindi, di riprendere il percorso di servizio lungo il fiume Loing, destinazione la città medievale di Nemours
È all'uscita di Souppes-sur-Loing che finalmente prendiamo la strada di servizio che costeggia il canale per andare verso Nemours.
Dopo aver attraversato una zona industriale e respirato a pieni polmoni i fumi nauseabondi del locale zuccherificio (difficile da credere che da odori pestilenziali possa venir fuori tanta dolcezza) ci immettiamo sulla velostrada EuroVelo 3, la Scandiberica che collega Trondheim in Norvegia a Santiago de Compostela in Spagna, passando per Parigi.
Questa pista ciclabile, detta anche "il percorso dei pellegrini" per ovvi motivi, percorre 1600 chilometri in territorio francese, anche se attualmente non è ancora completamente attrezzata e segnalata. Ma non preoccupatevi quest'oggi avete solo una trentina di chilometri da percorrere e tutto è già pronto per accogliervi.
ll Loing è un fiume lungo 166 km, affluente della sponda sinistra della Senna. Rimase navigabile fino all'inizio del XVIII secolo per trasportare principalmente tessuti, vino, aceto, pietre e tutti i tipi di produzioni locali.
L'irregolarità del suo flusso portò presto alla canalizzazione del suo corso e alla costruzione di opere d'ingegneria navale: il canale di Briare all'inizio del XVII secolo, il canale d'Orléans e il canale del Loing sul quale, appunto, viaggiamo oggi.
Da Nemours, il Loing si unisce alla Senna al livello del comune di San Mammès. La costruzione del canale inizia nel 1720 e sarà completata nel 1723. Ha una lunghezza di circa 50 chilometri ed é caratterizzato da 19 chiuse che permettono di superare un dislivello di 35 metri.
Oggi, il traffico commerciale è diminuito drasticamente, lasciando spazio al turismo fluviale. Il percorso di servizio, che una volta permetteva agli animali o agli uomini di rimorchiare le barche sulle rive, è diventato così un posto dove poter camminare o da percorrere in bici in tutta sicurezza.
Il percorso è davvero piacevole, ombreggiato, ben tenuto e ricco di informazioni sul patrimonio architettonico locale e sulle numerose chiuse che caratterizzano la maggior parte dei canali di servizio dei fiumi.
Il percorso passa accanto molti piccoli centri e riserva, a volte, qualche bella sorpresa come l'imponente Castello di Moncourt-Fromonville e le sue dependances. La sua storia e il suo sviluppo, che si fonde con quella dei borghi che attraversa, ha permesso lo sviluppo di numerosi mestieri e attività semi-industriali.
Senza rendercene conto ci accorgiamo di essere a poche centinaia di metri da Nemours.
Questa affascinante città medievale attraversata dal Loing ha un ricco centro storico e conta monumenti di notevole bellezza.
Prima di entrare in centro città facciamo una sosta nel sobborgo di Saint Pierre-les-Nemours dove scopriamo la sua Chiesa medioevale, annidata ai margini della strada nazionale ma che era in passato l'unica chiesa della comunità, designata come tale dal Papa in persona che la chiamo' "Ecclesia de Nemosio".
Il comune si è sviluppato intorno a questa chiesa ed alle vicine praterie che hanno permesso lo sviluppo dell'allevamento del bestiame e dell'agricoltura. Molti sobborghi la circondano oggi per testimoniare questo passato prospero: Foljuif, Puiselet e Chaintréauville.
Il sito di Saint-Pierre-lès-Nemours era abitato fin dal Paleolitico per la sua posizione strategica ai margini della foresta di Bierre che diventerà quella certamente più conosciuta di Fontainebleau alcuni secoli più tardi, ma soprattutto per la sua vicinanza con il Loing che ha permesso il sostentamento dei suoi abitanti, grazie al trasporto di ogni sorta di merce: la sabbia e la pietra da Souppes-sur-Loing, il legno delle foreste circostanti, il vetro e i suoi lavorati di Bagneux-sur-Loing.
Quest'ultimo paesino vide nascere la sua prima vetreria nel 1753. Questa attività fu certamente favorita dalla vicinanza delle foreste che fornivano il combustibile e il canale il trasporto, ma soprattutto per l'eccezionale qualità delle sabbie della zona, che contengono 99% di silice, materia prima essenziale per la fabbricazione di vetro. Un'attività fiorente che ha portato la cittadina a vincere una medaglia d'oro all'Expo mondiale di Anversa e un diploma d'onore a quella di Bruxelles, alla fine del XIX secolo
Tutte le comunità distribuite lungo il Loing hanno vissuto, insomma, sotto il segno dell'acqua. L'abbondanza di questo bene prezioso e le numerose sorgenti come quelle delle Fontaines e della Joye, che si trova a Chaintréauville, hanno reso queste terre preziose e ambite. La città di Parigi, alla fine del XIX secolo, acquistò queste sorgenti per la raccolta e la distribuzione dell'acqua alla capitale.
Ritorniamo, quindi, nel centro della città di Nemours per scoprire i suoi altri monumenti.
La città di Nemours fa di tutto per ricordare il suo glorioso passato di epoca medievale. I fossati che la circondano, costruiti per proteggersi dalle invasioni, sono un notevole esempio di ingegneria militare. Erano assortiti con lavatoi pubblici e ponti per facilitare le attività quotidiane e testimoniano del passato florido di queste terre.
Ci fermiamo di fronte alla maestosa chiesa di Saint-Jean-Baptiste de Nemours. L'edificio originale romanico, in gran parte ristrutturato nel primitivo stile gotico, è stato costruito nel 1170 per ospitare, secondo la leggenda, le reliquie del Santo. È sormontato da un campanile di 60 m di altezza e dai caratteristici tetti in ardesia. Il suo interno è molto più ricco di ornamenti, risalenti al XIX secolo, che le sue sobrie facciate.
Lasciamo questo luogo di preghiera in piena ripetizione di un quartetto d'archi, accompagnati dalla loro musica, per visitare l'imponente castello medievale, una delle più antiche fortezze cittadine esistenti in Ile de France. La sua composizione é estremamente fedele alla sua immagine originale, anche se il castello é stati rinnovato e restaurato in epoche diverse.
Il castello ospita oggi numerose mostre temporanee e permanenti alimentate in gran parte dalla sua collezione d'arte che può contare su circa 20 000 opere d'arte. Il castello e i suoi dintorni sono davvero bellissimi! I prati situati dietro l'ingresso principale, sul lato del fiume, invitano al riposo e alla meditazione e noi approfittiamo della tranquillità di questo tardo pomeriggio per ristorarci e riposarci prima di riprendere la strada lungo il canale per raggiungere la nostra destinazione finale, Moret-sur-Loing, da dove prenderemo il treno per Parigi
Questo piccolo centro a poche decine di chilometri da Parigi, merita a lui solo una visita.
Moret-sur-Loing, fin dal Medioevo, segna il confine tra il Regno di Francia e il Ducato di Borgogna come lascia chiaramente comprendere la presenza dei suoi bastioni e delle sue porte d'accesso fortificate.
Il paese conta tre porte di accesso: la Porta di Samois, la porta della Borgogna e l'ormai scomparsa Porta di Orleans.
Fa molto molto caldo questo pomeriggio egli abitanti di Moret, così come un numero incalcolabile di visitatori hanno deciso di rinfrescarsi nelle acque non del tutto cristalline del fiume. La città brulica di persone come in un grande formicaio e questo, lo sapete, non ci piace molto.
Passeggiando per le strade lastricate, si scopre la Chiesa di Notre-Dame fortemente ispirata alla omonima cattedrale parigina così come il Donjon, bastione che fu la prigione dove Nicolas Fouquet fu incarcerato sotto la buona guardia di d'Artagnan
Sin dalla notte dei tempi, questo paesino fu il crocevia di artisti e di tendenze diverse e variegate che hanno segnato il suo volto.
Dalla piazza fortificata fino all'improbabile facciata rinascimentale, dalle case in stile gotico alle modernità della fabbrica Schneider, vera e propria cattedrale industriale all'inizio del XX secolo, tutti gli stili sembrano essersi incrociati qui a Moret-sur-Loing
Molti artisti hanno soggiornato e creato le proprie opere fra le mura del centro storico e lasciato alle future generazioni una serie di vedute di Moret-sur-Loing. Uno tra tutti, il pittore inglese Alfred Sisley (anche se nato a Parigi), uno dei maestri dell'Impressionismo, che ha onorato il villaggio e i suoi dintorni in almeno sei dipinti.
Musei, originali e inattesi come il Museo dello zucchero d'orzo o l'atelier di Rosa Bonheur, che fu la prima donna ad avere l'autorizzazione formale a portare i pantaloni (una sorta di autorizzazione al travestimento) per accedere alle fiere del bestiame (frequentate da soli uomini) per dipingere le sue celebri scene di animali, completano l'offerta culturale di questo piccolo angolo dell'Ile de France.
Ma non possiamo lasciare questo posto senza rendere omaggio al nostro mezzo di trasporto preferito.
Moret-sur-Loing, infatti, era la sede della fabbrica Prugnat, nella quale venivano realizzati i raccordi dei telai per biciclette e le pinze per i freni, dette "parigine"
È nei locali di questa vecchia fabbrica che ha aperto le sue porte il Conservatorio della bicicletta e il suo Museo, che invita a un viaggio sorprendente nel singolare universo della bici dal 1817 al giorno d'oggi, attraverso una collezione ricca di pezzi rari e inusuali.
Il Museo è purtroppo aperto solo per tour di gruppo di almeno 20 persone e, quindi, non abbiamo potuto farlo.... Peccato!
Con questo pizzico nel cuore, ma la testa piena di belle immagini e ricordi che torniamo a Parigi, pronti a ricominciare!