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Per raggiungere questo incredibile monumento si percorre una lunga strada asfaltata che attraversa la laguna. È un'esperienza indimenticabile sia per i paesaggi che circondano questa isola fortificata nella laguna sia per la storia di questa cattedrale dedicata a San Pietro ma che è meglio conosciuta con il nome di cattedrale delle sabbie o cattedrale del mare.

I visitatori che attraversano lo stretto istmo che la collega alla terraferma non possono non interrogarsi sulle ragioni e le origini di un edificio così singolare e insolito che si erge all'orizzonte come un vecchio combattente ferito, privato delle sue armature, ma che lotta per non soccombere all'oblio.

Siamo subito affascinati dalla storia di questa nave di pietra arenata sulle spiagge del Mediterraneo e lasciamo quasi da parte la visione della incredibile colonia di uccelli che riposa sulle acque, tra i salti dei pesci che a volte finiscono la loro traiettoria nella bocca di un fenicottero semi addormentato ma pur sempre vigile. 

Il traffico non è assolutamente intenso anche se in alta stagione è probabile incontrare un numero molto più grande di automobili.

 

Per noi non è assolutamente il caso, i nostri soli incontri, sono a quattro zampe e molto mansueti. Non rifiutano assolutamente di sgranocchiare qualche mela in cambio di una foto ricordo.

Anche questo lembo di strada che ci separa dall’isola dove si trova la cattedrale del mare ci permette di attraversare una vasta zona lagunare dai paesaggi incredibilmente preservati.

 

 

Situata ai margini del Mar Mediterraneo, a 4 km a ovest di Palavas-les-Flots, la Cattedrale romanica di Villeneuve-lès-Maguelone fu eretta su un'isola florida di vigneti e pini centenari, e fu abitata fin dall'antichità. Più volte distrutta e ricostruita la Cattedrale rinacque nell'XI secolo per accogliere la sede episcopale fino alla prima metà del 1500 e fu meta  di numerosi pontefici in fuga da Roma a causa delle guerre fra le fazioni rivali.

Della sua configurazione iniziale resta oggi ben poco. A parte un grande arco, antica porta di ingresso al sito fortificato e qualche rara vestigia sparsa intorno alla chiesa, la cattedrale ha perso totalmente la sua configurazione originale che gli conferiva più l’aria di una fortezza che di una chiesa. Le facciate portano ancora visibili le cicatrici di queste mutilazioni continue.

   

 Dopo lo smantellamento delle fortificazioni e il taglio delle torri di guardia resta oggi il solo corpo principale della Cattedrale e una modesta casa annessa che permette al sacerdote di officiare messa.

La maggior parte dei muri di cinta fu progressivamente smontato e le pietre da taglio recuperate furono utilizzate per la costruzione delle rive del canale del Rodano a Sète.

 

Resta di fatto che questo monumento affascina ancora oggi per la sua ricchezza e maestosità. Nonostante le espoliazioni e distruzioni si possono ancora ammirare numerosi fregi e decori architettonici come i meravigliosi bassorilievi che adornano il portale d’ingresso, a testimonianza dell’importanza che questo luogo ebbe nel passato.

Piccola curiosità, il parco della cattedrale ospita numerosi esemplari di pavoni, bianchi o colorati che vagano liberamente fra i turisti.

  

Questo viaggio ci ha nutrito, come sempre, di sapori, colori e di odori ma come tutte le più belle cose, anche questo itinerario giunge alla sua fine. Ripartiamo verso il centro città da dove riprendiamo un treno per Sète, per passare la nostra ultima notte nell’Herault e riprendere il nostro tran tran quotidiano parigino.