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 Per l’ultima tappa del nostro viaggio nell’Herault, abbiamo deciso di partire alla scoperta degli stagni a Nord-Est di Sète.

Nonostante il percorso per uscire dalla città di Sète sia un po’ complessa e non proprio in sicurezza, raggiungiamo il canale che collega il Rodano a Sète e continuiamo lungo il cammino sterrato che lo segue fino a Frontignan.

Una breve tappa all’ufficio di turismo ci permette di recuperare una mappa dettagliata del percorso, esclusivamente per mountain bike, che attraversa le saline di Frontignan, passa nel pittoresco borgo di Vic-la-Guardiole e termina nella straordinaria cornice della cattedrale sul mare di Villeneuve-lès-Maguelone.

 

L’ultima tappa del nostro viaggio non poteva che terminare cosi, nel migliore dei modi. Dopo poche pedalate ci ritroviamo completamente soli al mondo, immersi in una natura incontaminata, fra specchi d’acqua a perdita d’occhio e paesaggi lacustri fra i più singolari, circondati da una incredibile varietà di specie di uccelli acquatici.

Anche se il percorso non è dei migliori e presenta numerose difficoltà di passaggio, fra erbacce e sentieri strettissimi, bisogna dire che ne vale assolutamente la pena perché vi sembrerà di planare in un altro universo. Il nostro consiglio è di preparare al meglio questa tappa. Se avete a disposizione un GPS scaricateil tracciato disponibile sul sito dell’ufficio del turismo e seguitelo scrupolosamente fidandovi ciecamente anche se, a volte, vi sembrerà assolutamente sbagliato e vorreste cedere alla tentazione di ritornare sui vostri passi.

In alternativa potete recuperare la carta all'ufficio del turismo e affidarvi al vostro senso dell'orientamento perché il percorso in questione non é affatto segnalato e l'errore é dietro l'angolo. Ma attenzione perché é bene ricordare che siete in una riserva protetta e quindi ogni cm di terreno é prezioso e contribuisce all'equilibrio generale della zona. Non cedete quindi alla tentazione di prendere altri sentieri perché é assolutamente vietato percorrerli. Se poi non volete correre alcun rischio é sempre possibile imboccare la pista ciclabile che fa il giro dello stagno ma in questo caso rischiereste di rinunciare ad un'esperienza indimenticabile.

E’ già, perché questo il regno incontrastato dei fenicotteri rosa e di molteplici altre specie di uccelli acquatici alcuni rarissimi!

Ci sarebbe piaciuto avere una macchina fotografica con teleobiettivo per poter immortalare lo spettacolo vivente di questi maestosi e elegantissimi uccelli ma dobbiamo accontentarci di qualche foto sfuocata presa con i nostri telefoni. In questi momenti si rimpiange di non avere un binocolo al seguito!

Dopo aver attraversato le saline di Frontignan percorrendo un minuscolo lembo di terra che le taglia in due da ovest verso est, il percorso si fa più agevole arrivando alle porte del bosco degli Aresquiers che attraversiamo prima di biforcare verso il borgo di Vic-la-Guardiole.

Il bosco degli Aresquiers si estende su una superficie di 179 ettari e fa parte di una vasta zona protetta di circa 3000 ettari che comprende anche gli stagni circostanti.

Deve la sua particolarità alla sua vicinanza con il mare, caratteristica rara per un bosco dell’area mediterranea francese, che lo rende, perciò, unico nel suo genere. È popolato da numerose specie animali fra cui civette, cuculi, gufi, aironi e cicogne.

Il territorio di Vic-la-Gardiole è vasto e variegato e permette numerose escursioni sia in bici che a piedi. E’ dominato dal massiccio della Guardiole ricoperto da una fitta boscaglia e vero paradiso degli amanti della mountain bike, oltre che circondato dall’omonimo stagno, luogo di accoglienza per le molteplici specie di uccelli migratori che vengono qui a svernare.

Non è raro, quindi, di incrociare aironi, trampoli bianchi, avocette, oltre agli immancabili fenicotteri rosa. 

 

Il borgo antico di Vic-la-Guardiole è caratterizzato da stradine strette dove si affacciano le tipiche costruzioni in pietra locale e impreziosito da una incredibile chiesa fortificata del XII secolo, la cattedrale di San Léocadie, inscritta al registro dei monumenti storici nel 1920.   

 

Si tratta di un edificio in classico stile militare, vera e propria fortezza costruita per difendersi contro gli invasori di ogni tipo e in particolare dai pirati saraceni che razziarono queste terre a partire dal 1500. L’edificio è caratterizzato da una classica pianta rettangolare la cui facciata é arricchita di numerose feritoie, caditoie e altri apparati di difesa oltre che da un corridoio di ronda da dove gli abitanti del borgo lasciavano cadere sui nemici ogni tipo di proiettile oltre al classico olio bollente.

Riprendiamo il nostro cammino dopo aver percorso in lungo e in largo questo borgo pittoresco per dirigersi verso l’ultima tappa del nostro viaggio: la cattedrale sull’acqua di Villeneuve-lès Maguelone