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Una cinquantina di chilometri sono al menu di questa prima giornata per giungere nella citta di Clamecy e poco dopo aver lasciato il centro storico di Auxerre, ci ritroviamo sulla velostrada del Canale del Nivernais, pista ciclabile dedicata alle bici e completamente securizzata.

Lo abbiamo già detto in occasione del nostro viaggio sul Canale del Midi: il viaggio lungo questo tipo di percorsi può apparire noioso e monotono, ma in realtà, a guardarlo da vicino ci si rende conto che i paesaggi che si attraversano sono invece molto variegati perché, sé è vero che da un lato c’è e ci sarà sempre il fiume, dall’altro lato la campagna si mostra in tutto il suo splendore e la sua varietà, alternando i campi coltivati a cereali con i grandi vigneti perché, è utile ricordarlo, siamo pur sempre in Borgogna, anche se non certamente nel suo cuore viticolo per eccellenza.

E a proposito di vino, la zona di Auxerre conta numerose proprietà dove i viticoltori locali potranno condividere con voi la loro passione per la bevanda degli dei. 

Alcuni paesini lungo il percorso, poi, nascondono dei veri e propri tesori dell’arte viticola, come le cantine secolari di Bailly-Lapierre a Saint-Bris-le-Vineux, che in un primo momento furono utilizzate per la coltivazione dei funghi (i famosi champignons!)

Il canale del Nivernais offre anche numerose attrattive per coloro che decidono di svoltare nei paesini che si affacciano sul suo corso e anche se ciò allungherà di qualche chilometro il percorso, meritano di essere visitati i numerosi paesini pittoreschi incastonati nel cuore delle vallate sinuose della Yonne, come Cravant, Vermenton, Mailly-le-Château.

Perché il bello del viaggio in bici è anche e soprattutto avventura e scoperta, bisogna essere curiosi e pronti a cambiare i propri programmi perché se è vero che si può restare delusi da un paese magari sopravvalutato nelle guide turistiche altre volte ci si imbatte in belle sorprese come fu il caso di Mailly le Chateau dove abbiamo potuto osservare le vestigia di questi antichi borghi medioevali che contribuiscono al loro fascino decadente : case dal tipico “graticcio” strutturale, torrioni, chiese e roccaforti.

Proseguiamo il nostro percorso attraversando questi paesaggi bucolici dove l’acqua regna sovrana e le numerose chiuse di questo canale, che ne conta ben 116, ci ricordano il passato navigabile per ragioni commerciali di questo canale che permetteva il trasporto delle merci, dalla Borgogna verso, il resto della Francia e che costituiscono oggi la maggiore attrattiva per chi decide di optare per il turismo fluviale, perché la quasi totalità di queste chiuse sono manovrate dagli stessi avventori.

 

E non è un caso se la cittadina di Clamecy dove ci fermiamo per la notte, ricorda con onore il suo passato di luogo di produzione e scambio di legnami attraverso una rievocazione storica della grande epopea dei cosiddetti “flotteurs de bois”.

Sin dall’inizio del XVI secolo infatti, la capitale francese scopre le incredibili ricchezze naturali del Morvan, regione della Borgogna ricca di foreste e di boschi e decide di riscaldare Parigi approvvigionando il legno proprio da queste zone. I tronchi d’albero, allora, tagliati e direttamente gettati nei ruscelli e corsi d’acqua si dirigevano verso Clamecy trasportati dalla corrente.

Qui gli abitanti li recuperavano e li assemblavano in lunghe zattere di legno che potevano raggiungere anche i 70 metrici lunghezza. A cavallo di queste zattere i valorosi “flotteurs” percorrevano il canale per almeno 11 giorni attraversando le chiuse con un incredibile coraggio, verso la Senna e Parigi. 

 

 

Sebbene oggi questa tradizione è andata completamente persa, la cittadina, il giorno della festa nazionale del 14 luglio, ricorda con delle gare nautiche il suo passato glorioso ed organizza delle competizioni acquatiche nelle quali il rappresentante di ogni contrada della città, installato in piedi su una zattera, deve far cadere i suoi rivali armato di una lunga pertica in legno che ricorda il remo delle zattere dei "flotteurs".

E un vero peccato non aver potuto assistere a questa gara affascinante perché arriviamo a Clamecy nel tardo pomeriggio, a competizione ormai finita.

 

Dopo esserci installati al nostro hotel ci godiamo una buona cena e questa cittadina ma soprattutto i fuochi d’artificio organizzati per la festa nazionale , seduti lungo il fiume, prima di affrontare la seconda tappa del nostro viaggio che ci porterà à Chatillon en Bazois, dove scopriremo fra le altre cose, l’avventura umana dei proprietari della nostra “maison d’hôte”.